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Noto con il nome di Aqua Nymphalis, l’acquedotto romano che alimentava Taranto aveva origine nella zona compresa tra Leporano e Saturo, a sud est della città. Questo contributo propone una puntuale ricostruzione del suo percorso, grazie agli elementi di novità emersi dall’analisi cartografica e aerofotografica, e, soprattutto, dallo svolgimento di perlustrazioni topografiche, che hanno reso possibile la verifica e la puntualizzazione di notizie ricavate da studi precedenti, l’individuazione di pozzetti d’ispezione e l’esplorazione di tratti di condotto non riconosciuti in passato. L’acquedotto era dotato di un complesso sistema di condotti secondari, alcuni dei quali con funzione di captazione delle acque sotterranee, altri di adduzione. Nell’ultima parte del suo percorso esso attraversava zone depresse correndo su arcate e su muri di sostegno, fino a raggiungere il castellum aquae, individuato in corrispondenza dell’attuale piazza Ebalia a Taranto. Un singolare gruppo di iscrizioni dipinte in rosso sull’intonaco del cunicolo è stato individuato in località Le Cutrane. La loro analisi dettagliata ha permesso di riconoscervi una sorta di registro, compilato durante lo svolgimento di attività di cantiere (la costruzione o, più probabilmente, la manutenzione dell’acquedotto), con annotazione dei giorni di lavoro e degli operai presenti, qualificati come tectores e mediastini.
Known as Aqua Nymphalis, the Roman aqueduct which supplied Taranto originated in the area between Leporano and Saturo, southeast of the city. This paper proposes a detailed reconstruction of its course, thanks to new elements that emerged from analysis of old maps and aerial photography, and, above all, from territorial surveys. These have made it possible to verify and clarify the information reported in previous studies. They have also made it possible to gain new information thanks to the identification of wells and the exploration of duct sections not recognized in the past. The aqueduct was equipped with a complex system of underground secondary channels, which served both to collect and to transport groundwater. In the last part of its course, the Aqua Nymphalis crossed depressed areas and moved on arcades and supporting walls, directed to the castellum aquae, identified at Ebalia Square in Taranto.
A group of inscriptions painted in red on the plaster of the tunnel was located at Le Cutrane.
Their detailed analysis has revealed a sort of register, compiled during the course of construction activities (construction or, more likely, the maintenance of the aqueduct), with a record of working days and the workers present, qualified as tectores and mediastini. -
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