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L’articolo prende in esame i risultati delle recenti indagini condotte sul sito di Castellone, sorto sull’antica via Setina che, dagli anni Ottanta del Novecento, venne identificato con la città di Ulubrae sulla base di rinvenimenti epigrafici. Lo studio comparato delle fonti archivistiche, aerofotografiche e delle ricognizioni sul campo ha permesso di documentare l’organizzazione urbanistica dell’area e di individuarne le principali fasi di vita, confermando tale identificazione. La documentazione archeologica attesta la presenza di una cinta muraria in opera quadrata, dotata di almeno cinque ingressi, due dei quali principali (Porta Est e Porta Ovest), collegati da un asse viario che percorre perpendicolarmente la fascia centrale, ipotizzata come area forense. L’acropoli viene invece individuata nel settore nord orientale del colle. Ricognizioni intorno al pianoro confermano la viabilità leggibile dalle foto aeree, che collegava il sito ad est con Cora e Norba (centri maggiori sui monti Lepini), ad ovest con la via Setina e in seguito con la via Appia. Il materiale rinvenuto conferma una frequentazione del centro almeno a partire dall’età del ferro e ne attesta una cospicua fase di età medio repubblicana; documenta inoltre uno sviluppo dell’area nella prima età imperiale, forse in seguito all’elevazione al rango di municipio avvenuto durante il I sec. a.C. e al ripopolamento dell’area tramite assegnazioni terriere. In epoca medievale l’acropoli venne occupata da un castrum, da identificare con il Castel Tiberia delle fonti archivistiche.
The article examines the results of recent surveys conducted on the site of Castellone, built on the ancient via Setina that, from the eighties of the twentieth century, was identified with the city of Ulubrae on the basis of epigraphic findings. The comparative study of archival sources, aerial photos and field surveys has allowed to document the urban planning of the area and to identify the main phases of life, confirming this identification. The archaeological documentation certifies the presence of a surrounding walls in opus quadratum, with at least five entrances, two of which are main (Porta Est and Porta Ovest), connected by a road axis that runs perpendicular to the central strip, hypothesized as a forensic area. The acropolis is instead identified in the northeastern sector of the hill. Field surveys around the plateau confirm the road system readable by aerial photos, which connected the site to the east with Cora and Norba (major centers on the Lepini mountains), to the west with via Setina and later with via Appia. The material found confirms a frequentation of the center at least since the Iron Age and attests a conspicuous phase of the middle republican age; it also documents a development of the area in the early imperial age, perhaps following the elevation to the rank of town hall during the first century B.C. and to repopulate the area through land assignments. In the Middle Ages, the acropolis was occupied by a castrum, to be identified with the Tiberia Castle of archival sources. -
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