Archaeology

Filippo Capponi

Velzna. Lo scavo di Campo della Fiera di Orvieto

I buccheri

Francesca Bellagamba

Studia Archaeologica, 228
2018, 182 pp., 20 ill. col., 2 ill. b/n, 55 tav.
Paperback, 17 x 24 cm
Appendix: Catalogo Analitico dei Materiali 242 pagine (PDF scaricabile) / 242 pages downloadable Analytical Catalogue of Materials (PDF)
ISBN: 9788891317308
ISSN: 0081-6299
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    La serie è dedicata alla pubblicazione dei materiali e delle strutture scoperte in località Campo della Fiera di Orvieto, ove la moderna critica archeologica situa il Fanum Voltumnae, il santuario federale degli Etruschi. Il sito viene indagato ad iniziare dal 2000, prima in regime di concessione ministeriale all'Università di Macerata, poi all'Università di Perugia, ora all'Associazione Campo della Fiera - Onlus. Le indagini hanno rivelato una continuità di frequentazione a scopo cultuale, dal VI sec. a.C. al XIV secolo.

    Questo volume inaugura la serie Velzna. Lo scavo di Campo della Fiera dedicata al sito orvietano che campagne di scavo condotte a partire dal 2000 dalla studiosa Simonetta Stopponi hanno individuato quale sede del Fanum Voltumnae, il santuario federale dei popoli etruschi.
    I buccheri qui presentati, relativi agli anni di scavo 2000-2015, provengono in maggioranza dall'area dei cosiddetti templi A e C affacciati sulla Via Sacra del complesso: si tratta soprattutto di coppe, piattelli e kylikes che compongono un selezionato repertorio vascolare ad uso del locale pubblico di fedeli e addetti al culto.
    L'analisi diagnostica dei frammenti evidenzia una sostanziale continuità di produzione tra gruppi di impasti nei quali si articola, attraverso differenti gradi di depurazione della pasta e trattamento superficiale, la tradizionale distinzione cromatica tra bucchero nero, bucchero grigio e pasta grigia.
    Lo studio tipologico delle forme restituisce l'evoluzione della classe ceramica ad Orvieto tra la fine del VI e gli inizi del III secolo a.C., in parallelo con lo sviluppo del santuario. Ne emerge un processo di rarefazione formale che a sua volta esprime una selezione funzionale ed ideologica collegata alle diverse zone del santuario: una valenza dionisiaca e ctonia esprime il corredo pertinente al recinto sacro del tempio A, mentre una ritualità connessa ad un probabile culto matronale è quella documentata presso il tempio C.
    Significativo in proposito è il caso dei buccheri con segni graffiti, alcuni dei quali riferibili al campo del sacro, identificativi della divinità o del fedele che dedica l'oggetto nel santuario annullandone la circolazione.

  • Table of Contents

    1.Introduzione
    2.Catalogo degli impasti
    3.Catalogo delle forme
    Olle
    Anfore
    Lekythoi
    Oinochoai
    Olpai
    Attingitoi
    Ollette
    Kyathoi
    Calici
    Kantharoi
    Pissidi
    Lekanai
    Coppe
    Kylikes
    Patere
    Piattelli
    Thymiateria
    Vassoi
    Coperchi
    Varia
    Fondi, anse e pareti
    non identificabili
    4.Esemplari iscritti
    5.Distribuzione e fruizione nel santuario
    6.Conclusioni
    7.Bibliografia
    8.Tavole
    9.Inventario analitico dei materiali

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