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L'imponente modello in sughero delle rovine di Pompei, conservato al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, per lungo tempo non ha trovato adeguata considerazione per il suo intrinseco valore di documento storico e archeologico. All'origine della realizzazione del Plastico non vi furono soltanto motivi culturali ben definiti, ma anche la forte volontà di favorire una comprensione più immediata dell'intero sito di Pompei e di documentarne, con meticolosità e perizia, lo stato di conservazione seguendone da vicino le fasi della riscoperta. La grande imitazione di Pompei in quanto prezioso e straordinario documento, continua a mostrarci ancora oggi l'originaria decorazione e articolazione planivolumetrica dei resti monumentali. La digitalizzazione integrale del Grande Plastico non fornisce solamente una copia 3D dell'originale, bensì un indispensabile strumento di ricerca e comunicazione: esso preserva e amplifica il valore documentario dell'originale. In un gioco ininterrotto di riflessi, rimandi, corrispondenze tra realtà archeologica, modello fisico e sua replica digitale, l'Atlante ragionato restituisce al Grande Plastico di Pompei il posto che merita nella storia della ricerca archeologica.
To this date, the imposing scale model of the ruins of Pompeii, preserved at the National Archaeological Museum of Naples, has not received the adequate consideration of its intrinsic value as a historical and archaeological document. At the origin of the creation of the model there were not only well defined cultural reasons, but also the strong desire to promote a more immediate understanding of the entire site of Pompeii and to document, with meticulousness and skill, the state of conservation closely following the phases of rediscovery. The "Great Imitation of Pompeii", as a precious and extraordinary document, continues to show us even today the original decoration and planivolumetric articulation of the monumental remains. The complete digitalization of the Great Scale Model not only provides a 3D copy of the original, but also an indispensable research and communication tool: it preserves and amplifies the documentary value of the original. In an uninterrupted game of reflections, cross-references, correspondences between archaeological reality, physical model and its digital replica, the Atlas returns to the Great Scale Model of Pompei the place it deserves in the history of archaeological research.
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