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Tra il 1611 e il 1612 Juan de Tassis y Peralta secondo conte di Villamediana lascia la corte di Filippo III a Madrid per raggiungere Napoli e il viceré Pedro Fernández de Castro conte di Lemos che vi si era insediato insieme ad un gruppo di letterati spagnoli che animeranno la vita culturale della città partenopea. Membro dell’Accademia degli Oziosi, attraverso il Lemos e Giovan Battista Manso, il conte di Villamediana entrò in contatto con l’avanguardia intellettuale italiana sulla quale seppe aggiornare le proprie scelte collezionistiche e poetiche. Il contributo segue le tracce del soggiorno italiano del poeta spagnolo, in perenne ricerca di dipinti, in particolare di gusto naturalistico, fino al suo rientro in Spagna nel 1615, identificando alcuni dei capolavori acquistati in Italia, e individuando i contatti con Giovan Battista Marino, animato da simili appetiti collezionistici.
Marino and the Count of Villamediana
Between 1611 and 1612 Juan de Tassis y Peralta second Count of Villamediana left the court of Filippo III in Madrid to reach Naples and the viceroy Pedro Fernández de Castro Count of Lemos, who had established himself there with a group of Spanish scholars who will animate the cultural life of the Neapolitan city. Member of the Accademia degli Oziosi, thanks to the Count of Lemos and Giovan Battista Manso, the Count of Villamediana became acquainted with the Italian intellectual avant-garde, upon which he adapted his collecting and poetic choices. The article examines the Italian stay of the Spanish poet, who always searched for paintings, particularly naturalistic ones, until he returned to Spain in 1615, identifying some of the masterpieces he had collected in Italy and detecting his contacts with Giovan Battista Marino, who had a similar passion for collecting. -
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- Abstracts