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Francesca Latini, Leggere le rime facete del Bronzino
L’articolo si apre con una riflessione metodologica sulle incombenze che attendono il commentatore dell’ampia e varia rimeria comica del Bronzino, più vicina a stile e tematiche della satira ariostesca che non all’encomio paradossale di tanti epigoni del Berni. Seguono alcuni esempi pratici di esegesi, volti a dimostrare, insieme alla primaria necessità di intendere il testo alla lettera, come l’interpretazione dei capitoli burleschi non possa prescindere da fare i conti con la cultura classica, cavalleresca, scientifica, scritturale, ecc. di cui si nutre la poesia di Agnolo di Cosimo, la quale va ben oltre la sorprendente conoscenza di Dante e di Petrarca tanto ammirata nell’amico pittore da Benedetto Varchi.
Nozioni botaniche e mediche tratte dall’Historia naturalis di Plinio, o episodi meno noti della vita del Macedone narrati nel De rebus gestis Alexandri Magni di Curzio Rufo, dimostrano l’attenzione rivolta dal Bronzino a opere latine avvicinate presumibilmente dall’artista tramite volgarizzamenti, ma di certo mai fruite con superficialità. La profonda ricordanza dell’Orlando innamorato ci riferisce il gusto della lettura compiuta «per diletto», la finezza con cui il Bronzino connette tra loro passi biblici ci dimostra la sua personale meditazione sulla Sacra Scrittura.
Francesca Latini, How to interpret Bronzino’s burlesque poetry
This paper begins with a methodological reflection on the tasks facing the exegete of Bronzino’s vast and varied comic poetry, closer to the style and themes of Ariosto’s satire than to the paradoxical encomium practiced by Berni’s epigones. This is followed by some practical examples of exegesis aimed at demonstrating firstly how it is necessary to understand the text literally. Secondly, it is shown how the interpretation of the burlesque chapters cannot be separated from the identification of the classical, chivalrous, scientific, scriptural and other cultures that nourish the poetry of Agnolo di Cosimo, which go far beyond the surprising knowledge of the poetry of Dante and Petrarch, so much admired by Benedetto Varchi, his painter friend. Botanical and medical notions taken from Pliny’s Historia naturalis, or lesser-known episodes from the life of the Macedonian as narrated in Curzio Rufo’s De rebus gestis Alexandri Magni, demonstrate Bronzino’s attention to Latin works presumably approached by the artist through vulgarizations, but certainly never used superficially. The profound recollection of Orlando innamorato reveals a taste for reading “for pleasure”, while the subtlety with which Bronzino links together biblical passages demonstrates his personal meditation on the Sacred Scriptures. -
- Giuseppe Crimi. Premessa
- Chiara Cassiani. Tra lode e biasimo. Il ruolo del poeta nelle rime e nelle prose di Berni
- Andrea Talarico. Bernesche bizzarrie: appunti su Berni lettore del Pistoia
- Francesco Brancati. «Qui farebbe Aristotile un problema». Berni e Aristotele tra Rime e Rifacimento
- Franco Pignatti. Un fortunato apocrifo berniano: la Caccia di amore
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- Moreno Savoretti. Odeporiche divagazioni: i capitoli di viaggio di Mattio Franzesi
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- Benedict Buono. La corte, la villa, la "coda" e la "pelliccia": le Satire e capitoli piacevoli di Giovanni Agostino Caccia
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- Danilo Romei. Appunti su una poetica "bernesca" di Michelangelo Buonarroti il Giovane
- Vincenzo D'Angelo. Aspetti fono-morfologici del capitolo bernesco
- Apparato iconografico
- Abstracts
- Norme per gli autori e i collaboratori de L'Ellisse