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All’inizio del I secolo d.C. grazie alla tecnica dell’insufflazione il vetro irrompeva come temibile concorrente sul mercato del vasellame dominato dalla ceramica. Era un nuovo prodotto destinato a trovare diffusione nei secoli seguenti come merce di ampio consumo. Il fenomeno di straordinario conservatorismo che ha caratterizzato attraverso i secoli e i continenti le produzioni del vetro soffiato è ben conosciuto e autorizza ad approfondire quegli aspetti quantitativi delle produzioni su cui le fonti archeologiche sono carenti di informazioni.
In questo lavoro si confrontano le produzioni di età contemporanea realizzate nelle fornaci di Herat e del Cairo (utilizzando relazioni etnico-antropologiche) con quella della fornace di Ankon (ipotizzabile solo in base alle dimensioni della struttura superstite restituita da un intervento archeologico).
Con la consapevolezza dei pericoli che può comportare il confronto tra realtà tanto diverse, si valutano i dati da esso desumibili e si sviluppano alcune considerazioni. Entrambe le relazioni, grazie all’attenta osservazione di un modo di produzione a un tempo tradizionale e arcaico, offrono l’opportunità di valutare con accresciuta consapevolezza le produzioni di vasellame in vetro soffiato così come doveva avvenire all’inizio della nostra era. Questa valutazione e la sua proiezione nel contesto delle conoscenze sull’instrumentum domesticum, con particolare riguardo al complesso delle produzioni vetrarie comparate con quelle ceramiche, suggerisce una revisione dei rapporti dimensionali tra le due classi sia dal punto di vista delle produzioni sia da quello dei consumi.
Sembra così possibile tratteggiare un quadro più equilibrato rispetto a quello desumibile dal reperimento di enormi quantitativi di reperti ceramici a fronte di limitati quantitativi di reperti vitrei, tale da suggerire che le produzioni di vasellame e di contenitori in vetro arrivarono a contendere progressivamente al complesso di quelle ceramiche sempre più ampie aree di mercato.
Parole chiave: produzione, vetro, fornace, Herat, instrumentum domesticum -
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- Patrick Tansey. Ap. Claudius (cos. suff. 130), CIL, VI 1283 and the patrician Claudii
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- Claudia Pau. Alfileres y agujas de época romana conservados en el Museo Arqueológico P. Alejandro Recio de Martos, Jaén (Andalucía, España)
- Sabrina Batino. Epifanie dal mercato antiquario. Oinochoai apule della collezione Giorgi Taccini di Città della Pieve
- Luigi Todisco. Vasi italioti con figure mascherate nel commercio antiquario centro europeo
- Recensioni e segnalazioni
- Pubblicazioni ricevute negli anni 2020-2021 (in ordine di arrivo)