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QVAESTIO
Mentre mi appresto allinterpretazione delle leggi antiche, ho ritenuto che in primo luogo occorresse necessariamente fare delle ricerche dagli inizi dellUrbe, non perché io voglia fare verbosi commentar, ma poiché in ogni cosa avverto essere perfetto solo ciò che consta di ognuna delle sue parti: e di certo in ogni cosa il principio è la parte essenziale.
Limperatore Giustiniano faceva inserire queste parole del giurista Gaio, vissuto all'epoca di Adriano, allinterno del primo libro dei Digesta (1, 2, 1), la grandiosa opera di compilazione della giurisprudenza romana da lui fortemente voluta e pubblicata nel 533 d.C. Si tratta delle parole attraverso cui è definitivamente fissato il principio dellappartenenza della storia al sistema del diritto e questo principio per esplicita volontà dellimperatore è definito valido, così come lintero contenuto della sua attività normativa, in ogni tempo, cioè anche per il futuro. La storia, dunque, appartiene al diritto e quindi a sua volta il diritto non può fare a meno della storia: in questo risiede l'importanza degli studi di diritto romano ed in generale degli studi sui diritti antichi.base di questo insegnamento, Qvaestio intende proporsi al pubblico esaltando il rapporto tra storia e diritto ed anzi rendendolo il proprio tratto distintivo, realizzando inoltre studi monografici o collettanei in grado di affrontare i temi prescelti secondo tutte le prospettive, sia antiche che moderne, evidenziando linee di continuità o discontinuità allinterno della materia di volta in volta studiata. Dunque, grazie ad un Comitato Scientifico composto non solo da giuristi, sia antichisti che positivi, ma anche da archeologi e storici, non soltanto l'approccio strettamente storico-giuridico, che rimane la base di partenza iniziale ed essenziale, ma anche ad esempio quello topografico, epigrafico o numismatico. Non solo, inoltre, il confronto con la storia antica ma anche, quando il tema di ricerca lo richieda, con quella medioevale, moderna e contemporanea per evidenziare le linee di continuità o discontinuità tra gli ordinamenti antichi e quelli moderni, giungendo in moltissimi casi alla nostra contemporaneità.< -
Introduzione
I parte
La genesi e la diffusione dei modelli cittadini di Roma
Capitolo
1.1 Le conseguenze della guerra latina. 1.2 Significato originario e mutamenti della civitas sine suffragio. 1.3. La civitas sine suffragio e lisopoliteia greca
Capitolo
2.1 Municeps e municipium: problemi di carattere etimologico. 2.2 La testimonianza di Festo. 2.3 Le testimonianze di Paolo Diacono
Capitolo
3.1 Il nomen Latinum e Roma: aspetti della politica coloniale delle origini. 3.2 Le colonie dedotte fino al 338 a.C. 3.3 Le colonie fondate da Roma dopo il 338 a.C. 3.4 Le coloniae civium Romanorumdi sintesi
II parte
La nozione di urbs attraverso il de verborum significatione giustinianeo
Capitolo
4.1. Vocazione cittadina dei Romani. 4.2. Alcune particolarità di D., 50,16. 4.3. Le significationes dirette di urbs. 4.4. Ulteriori significationes con attinenza al segno urbs in D., 50, 16. 4.5. La connotazione della realtà urbana attraverso il riferimento alle mura. 4.6. Considerazioni di sintesi.
III parte
Aspetti della gestione della rete di città nella politica imperiale costantiniana
capitolo
5.1. Costantino restitutor urbium 5.2. Un approccio a CTh. 12,1. 5.3. Problemi del ruolo e delle articolazioni gerarchiche dei decurioni. 5.4. Considerazioni di sintesi
riepilogative
delle fonti
degli autori citati
Riferimenti bibliografici -
La cittadinanza tra impero, stati nazionali ed Europa
Studi promossi per il MDCCC anniversario della constitutio Antoniniana