
2022, VI-268 / 274 pp., 128 ill. col., 33 ill. b/n, XLV col. tav.
Paperback, 17 x 24 cm
ISBN: 9788891324931
ISSN: 2612-4718
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Il tempo, grandezza immateriale e per molti aspetti soggettiva, è difficile da concettualizzare, ma ancor più da visualizzare. Non a caso, si è a lungo ritenuto che le arti plastiche, tradizionalmente considerate arti dello spazio, non potessero accedere alla dimensione temporale. Eppure, il tema del tempo, il suo scorrere ineluttabile, la sua memoria, sono presenti in modo costante nella storia dell’arte, dall’arte antica a quella contemporanea, non solo come simboli, allegorie, miti o narrazioni, ma anche come scelte stilistiche o come strategie comunicative. Parlare di una prospettiva invisibile significa riconoscere l’esistenza di un’altra prospettiva, quella temporale: un sistema più sfumato e elusivo che entra a far parte delle opere d’arte e le innerva dall’interno.
The Invisible Perspective: Visual Forms of Temporality in Art
Time, an immaterial and in many ways subjective dimension, is difficult to conceptualize, but even more difficult to visualize. It is no coincidence that it has long been believed that the fine arts, traditionally considered the arts of space, could not access the temporal dimension. Yet, the theme of time, its ineluctable flow, its memory, are constantly present in the history of art from ancient to contemporary art; not only as symbols, allegories, myths or narrations, but also as stylistic choices or as communicative strategies. Talking about an invisible perspective means recognizing the existence of another perspective, the temporal one: a more nuanced and elusive system that becomes part of the works of art and innervates them from the inside.
Prefazione di Pasquale Polidori
Introduzione
Capitolo primo
I Calendari
I. Misurare il tempo
II. Calendari figurati
II.1 Il tempo: una questione di censo
II.2 I Mesi di Bruegel
II.3 Il tempo del cielo
III. Il Calendario contemporaneo come dispositivo concettuale
III.1 On Kawara
III.2 Daniela Comani: Ich war’s
Capitolo secondo
La Vanitas
I. L’infinita vanità del tutto
II. Una serie di lunga durata
III. Vanitas e/o vanità
III.1 Vanitas di pietra
III.2 Un sentimento diffuso di fragilità
Capitolo terzo
La narrazione
I. Raccontare
II. Ut pictura theoria
II.1 Immagini fatte di parole
III. Una storia antica: Lessing
IV. Incrinature e dilatazioni temporali
V. Le forme del discorso
V.1 La narrazione continua
V.2 Le immagini monosceniche
VI. Una temperata mescolanza
Capitolo quarto
Istante/durata
I. Realtà e istante
II. L’esposizione impressionista del 1886. La suite
III. Le serie
III.1 Monet
III.2 Sugimoto
Capitolo quinto
Memoria/memorie
I. Documenti, monumenti e anti-monumenti
II. Il peso della memoria: Anselm Kiefer
III. Immagini della memoria e memoria delle immagini: di Mnemosyne e
altri atlanti
III.1. Warburg
III.1a L’opera aperta: Mnemosyne
III.1b La prospettiva invisibile
III.2. Richter
III.2.a L’Atlas der Fotos, Collages und Skizzen
III.2.b Oktober 18, 1977: memoria e storia
IV. Oggetti come mediatori della memoria
Bibliografia
Indice delle illustrazioni
indice delle tavole
Indice dei nomi
Materials, Tradition and Invention in Late Medieval Florence
Methodological path, historical-bibliographic sources, final judgement
Storia di un tesoro nascosto
Tra autonomia innesti e scambi di culture architettoniche
Stile, filologia, storia
Challenges of attribution and authentication and various possibilities for evaluating a work of art
Archaeology, Innovation, Legacy
Segni e disegni inediti
Arte e Storia
L'Italia à la cour de France
I carmi di Baldassarre Castiglione e Domizio Falcone.
Giornata di studi in onore di Rona Goffen. Accademia di Belle Arti di Roma (13 febbraio 2015)