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The Nordic countries offer an interesting and still little explored case study on the Vitruvian studies in a context that has shown in the past extraordinary energies in bridging the gap with antiquity and a particular attraction for Mediterranean culture. The Centro Studi Vitruviani aims to retrace the interest for Vitruvius and its treatise through seminars and conversations and the publication of of essays by the main Vitruvian scholars of the Nordic countries, thus following the traces of the editions of De Architectura. We introduce the topic with a first review of the translations of De Architectura, which reveals the complexity of these works, between the philological translation of the text and its interpretation that requires skills in archeology, art and architecture. The long path that is undertaken is often accompanied by critical texts published in specialized magazines.
L’autorità di Vitruvio e la fortuna del suo trattato di architettura hanno avuto risonanza in ogni latitudine e contaminato nelle forme più varie e in successive stagioni la cultura artistica e architettonica. In quali forme è avvenuta questa diffusione, e a quale pubblico erano e sono destinate le interpretazioni e le traduzioni dei dieci libri? I Paesi Nordici offrono un interessante e poco esplorato campo di indagine in un contesto che ha mostrato una straordinaria energia nel colmare la distanza con l’antichità e una particolare attrazione per la cultura mediterranea. Il Centro Studi Vitruviani si propone di ripercorrere le linee di questa ricerca, attraverso seminari e conversazioni e la pubblicazione di una rassegna di saggi dei principali studiosi vitruviani dei Paesi Nordici, seguendo cosi le tracce delle edizioni del De Architectura. Introduciamo il tema con una prima rassegna delle traduzioni del De Architectura, che rivelano la complessità di queste opere, tra la traduzione filologica del testo e la sua interpretazione che richiede competenze di archeologia, arte e architettura
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- Pierre Gros, Vitruvio e noi, o come e perché leggere Vitruvio oggi
- Pierre Gros, Ambition et limites du corpus théorique du De Architectura
- Francesco Paolo Di Teodoro, «Πάντα καθαρμὸν ἔκοψεν ἀπόκρυφον εὖτ΄ἄν΄ἀπ΄Ἄργους, Οὔρεα τρηχείης ἤλυθεν Ἀρκαδίης....».Gli epigrammi dell’ottavo libro del De Architectura di Vitruvio (VIII, 3, 21-23): Fra Giocondo, Angelo Poliziano, Fabio Calvo e qualche protagonista di troppo
- Lorenzo Kosmopoulos, Vitruvio e l’eredità teorica del De Architectura (Libri III e IV)
- Antonio Monterroso Checa, Massimo Gasparini, Vitruvio e l’architettura teatrale in Italia in epoca tardo-repubblicana e augustea
- Werner Oechslin, Il sapere di Vitruvio e le tradizioni enciclopediche in tempi umanistici
- Francesca Salatin, “Questi capitelli nascono l’uno dall’altro”. Gli ordini architettonici nel Vitruvio del 1511
- Hartmut Wulfram, Archimedes’ Präsenz in Vitruvs De Architectura. Diskursformen, ‘Leerstellen’ und ein Ausblick auf Cesare Cesariano
- Marco Biffi, “Concordando el significato col segno”: il caso di hypotrachelium nelle prime traduzioni italiane del De Architectura
- Oscar Mei, La basilica vitruviana della Colonia Iulia Fanestris e la realtà archeologica di Fano
- Ingrid D. Rowland, Le donne di Vitruvio
- Laura Cerri, Maria Raffaella Ciuccarelli, Oscar Mei, Salvatore Piro, Nuova indagini archeologiche in Piazza XX Settembre a Fano
- Antonello Alici, Vitruvio e il De Architectura nei Paesi Nordici
- Dino Zacchilli, Il Giuramento di Vitruvio per i sindaci