

-
Come è noto, la ricezione di Dante da parte di Montale è fortemente influenzata dalla ri- lettura della Commedia di T. S. Eliot, sulla cui base il poeta americano aveva formulato la teoria del correlativo oggettivo e disseminato la propria poesia di citazioni dantesche. Il presente saggio si propone di mostrare, attraverso una rivalutazione delle testimonianze di quegli anni, come Montale inizi ad avere una conoscenza sempre più approfondita della poesia di Eliot e del suo peculiare dantismo già tra la fine del 1925 e l’inizio del 1926, ossia prima del cruciale incontro con Praz. La lezione di Eliot ha dunque presumibilmente agito già sulle poesie composte durante lo stesso 1926, poi incluse nella seconda edizione degli Ossi, come si dimostra, in particolare, per I morti, che rivela, anche nel suo rinnovato dan- tismo, consistenti contatti, tematici e lessicali, con la poesia eliotiana The Hollow Men.
Roberto Rea, An Eliotian idea of Dante for the Montale of the Ossi
As is well known, Montale’s reception of Dante is strongly influenced by Eliot’s reading of the Commedia, on the basis of which the American poet formulated the theory of the objective correlative and disseminated his own poetry with Dante’s quotations. This essay aims to show, through a reassessment of the documents of those years, how Montale be- gan to have an ever deeper knowledge of Eliot’s poetry already between the end of 1925 and the beginning of 1926, that is before the crucial meeting with Praz. Eliot’s lesson therefore influenced the poems composed during the same 1926, included in the second edition of the Ossi, as is shown, in particular, for I morti, which reveals, also for its re- newed Danteism, substantial both thematic and lexicals contacts with the Eliotian poem The Hollow Men.
-
- Marco Ariani, «Quid incognitum»: Petrarca vs Dante?
- Maurizio Fiorilla, La figura e le opere di Dante nel progetto intellettuale di Giovanni Boccaccio.
- Ilde Consales, «Come scrisse Dante». La ricezione della lingua dantesca nelle prime grammatiche del volgare.
- Sebastiano Gentile, Dante tra Ficino, Landino e Botticelli.
- Paolo Procaccioli, Quale Dante per Michelangelo?
- Corrado Bologna, «Fugge tra selve spaventose e scure». Ariosto dall’Inferno al Paradiso.
- Emilio Russo, Parlando di cose umane e divine. La funzione Dante nelle opere tassiane.
- Massimiliano Malavasi, Salpare diretti al cielo supremo dei sensi: il dantismo del Marino della Lira.
- Luca Marcozzi, Foscolo e il genio di Dante.
- Giuseppe Crimi, Leopardi e Dante, “vero poeta”.
- Roberta Colombi, I tempi «empi» e il «potente immaginar». Dante poeta, personaggio e narratore, nel Risorgimento di Nievo.
- Annamaria Andreoli, Pirandello e Dante.
- Roberto Rea, Un’idea eliotiana di Dante per il Montale degli Ossi.
- Sonia Gentili, Il realismo dantesco di Pier Paolo Pasolini e Primo Levi.
- Luca Fiorentini, Intrecci danteschi e virgiliani nella poesia di Giorgio Caproni.
- Franco Suitner, «Il poeta Allighieri» di Carlo Emilio Gadda.
- Irene Gualdo, «Nel mezzo di un gracile cammino». Un percorso dantesco nell’opera di Amelia Rosselli.
- Luca Bianchi, Anna Pegoretti, Il Dante di Bruno Nardi tra filosofia, poesia e profetismo.
- Paolo Falzone, Dallo stilnovismo alla Commedia. Poesia e “non poesia” nella critica dantesca di Natalino Sapegno.
- Elisa De Roberto, Dante e «il maggior esponente della linguistica testuale in Italia». Note su Antonino Pagliaro e la Commedia.
- Pietro Trifone, Dante, la variazione linguistica e il «voi» che «a Roma s’offerie».
- Diego Parisi, Petrocchi editore della Commedia.
- Giuseppe Izzi, Fra storia e critica: itinerari danteschi di Giorgio Petrocchi.
- Laura Santone, «Dietro al mio legno che cantando varca»: Jacqueline Risset traduttrice di Dante.