
Sulle orme di Enea. Pascoli, laghi e città d’Epiro: le vie d’accesso a Butrinto
In: Atlante Tematico di Topografia Antica: 33, 2023
DOI: 10.48255/2283-6357.ATTA.33.2023.15
The landscape of the ancient Epirus was characterised by mountains covered with grasslands that fell suddenly to the coast, where natural harbours and coastal lagoons could be encountered. In this context, cities began to develop from the Hellenistic period onwards, establishing an ever-changing dialogue between the urban landscape and its surrounding s. Those who travelled through the area crossed a landscape dominated by uncultivated land to gain access to walled settlements built scenically on steep hillsides. To enter Butrint, for example, it was necessary first to cross a salt lagoon and then to land at the foot of the Acropolis. This is the route followed by Aeneas who, in the Virgilian tradition, visits Butrint where he encounters a new Troy and another Scea Gate. But the boundary between cities and their surroundings, in a dynamic landscape such as coastal Epirus, changes considerably over time. After the Roman conquest, the cities invaded the reclaimed plain and were included in a network of roads that ran from the land into the settlements, opening up privileged routes to the heart of the monumental centres. The city walls were bypassed by urban expansion and the entrances were restructured, as in Butrint, now accessible by land thanks to a road that crosses the lagoon on the arches of an aqueduct, reaching the forum of the Roman colony.
Keywords: Ancient Epirus, Butrint, Landscape Archaeology.
L’antico paesaggio epirota era dominato da montagne ricche di pascoli che precipitavano bruscamente sulla costa, dove si trovano approdi naturali e lagune litoranee. In questo contesto, a partire dall’età ellenistica, iniziarono a svilupparsi città che istaurarono un dialogo in continuo divenire tra paesaggio urbano e territorio circostante. Chi percorreva q ueste terre attraversava un paesaggio dominato dall’incolto per guadagnare l’accesso ad abitati cinti da mura e arroccati in maniera scenografica su ripidi pendii collinari. Per entrare a Butrinto, ad esempio, occorreva prima attraversare una lagun a salmastra per poi approdare ai piedi dell’Acropoli. Questo è il percorso compiuto da Enea che, nella tradizione virgiliana, fa tappa a Butrinto dove trova una novella Troia e un’altra Porta Scea. Ma il confine tra città e ambiente circostante, in un paesaggio dinamico come quello dell’Epiro costiero, cambia sensibilmente nel corso del tempo. Dopo la conquista romana le città invadono la pianura bonificata e vengono inserite in una rete di strade che dal territorio si insinua negli abitati, aprendo percorsi privilegiati verso il cuore dei centri monumentali. Le mura urbiche vengono scavalcate dall’espansione urbana e gli ingressi si ristrutturano scenograficamente, come accade a Butrinto, ora accessibile via terra grazie a una strada che attraversa la laguna sulle arcate di un acquedotto, giungendo sino al Foro della colonia romana.
Parole chiave: antico Epiro, Butrinto, archeologia del paesaggio