

-
Local narrative sources and depictions from the 16th and 17th centuries attest to the establishment of the idea that the Temple of Fortuna in Fano had an identifiable and unique structure that acquired iconic repetitiveness over the centuries. The traditions of the memory of the Basilica of Vitruvius and the Temple of Fortuna, especially among the citizens of Fano, present a totally different path. At least until the sixteenth century - excluding the Arch of Augustus - the peculiar classical structure of the city of Fano turns out to be the structure of the Temple and not the one of the Basilica. There is an immanent daily attestation of the first building - the Temple - as it is connected to the city toponym Fanum, while the existence of the Basilica is a “returned” scholarly memory, subsequent to the printed publication of De architectura. The presence of the Temple of Fortuna is iconographically linked to the territory through some representations located in symbolic sites of the city, for example on a bas-relief placed next to the “Arch of Augustus” and frescoes painted in the chapels of the Cathedral and in the Church of San Pietro in Valle.
Una serie di fonti narrative locali e raffigurazioni testimoniano come - tra il XVI e il XVII secolo - fosse ampiamente accettata l’idea che il Tempio della Fortuna di Fano avesse una struttura delineata tale da assumere nei secoli una ripetitività iconica. Le tradizioni della memoria della Basilica di Vitruvio e del Tempio della Fortuna, soprattutto nei cittadini di Fano, presentano un percorso totalmente differente. Almeno fino al Cinquecento ed escludendo dal novero la porta augustea, la struttura classica peculiare di Fano risulta essere il Tempio e non la Basilica. Del primo edificio si ha una immanente presenza quotidiana legata al toponimo cittadino Fanum, della seconda una memoria dotta” restituita”, successiva alla pubblicazione a stampa del De architectura. La presenza del Tempio della Fortuna viene iconograficamente legata al territorio grazie a raffigurazioni posizionate in luoghi simbolici della città, come ad esempio su un bassorilievo collocato a fianco dell”’Arco di Augusto” o affreschi realizzati nelle cappelle della Basilica Cattedrale o nella Chiesa di San Pietro in Valle.
-
- Oscar Mei, Editoriale
- Francesco Paolo di Teodoro, Vitruvio (10, 9, 1-4) e l’approssimazione archimedea per il valore di Π nella Circuli dimensio. Commentando il De architectura nella traduzione di Fabio Calvo per Raffaello
- Alka Starac, Vitruvius and Issues of Architectural Design of the Pola Forum
- Werner Oechslin, Vitruv in der neuzeitlichen deutschsprachigen Welt
- Agneta Freccero, On theory and practice
- Lorenzo Kosmopoulos, Vitruvio tra contraddizioni e fraintendimenti sugli ordini architettonici
- Pavlos Lefas, Vitruvius’ Principles of Architecture: a New Reading and a Proposed New Translation of De architectura I, 2
- Ilaria Matteoni, Iconografie vitruviane: il motivo dell’atlante e la conoscenza del De architectura nel Medioevo
- Francesca Salatin, Erudizione classica e prospettiva locale. Le illustrazioni vitruviane di Giovan Antonio Rusconi
- Oscar Mei, La Basilica di Vitruvio a Fano in un manoscritto di Vincenzo Nolfi
- Michele Tagliabracci, Raffigurazioni del Tempio della Fortuna di Fano nel XVI e XVII secolo
- Ilaria Venanzoni, Annalisa d’Onofrio, Fano: emersi i resti di un edificio di epoca romana in piazza Grimaldi
- Ilaria Venanzoni, Agata Aguzzi, Antonio D’Ambrosio, Fano: scavi archeologici in Via Vitruvio
- Oscar Mei, Ricordo di Valeria Purcaro
- Laura Baratin, Ricordo di Giovanni Carbonara
- Centro Studi Vitruviani: attività 2022/2023 (a cura della redazione)
- Rassegna bibliografica. Ricerche sul De architectura di Vitruvio dal 2010 ad oggi (a cura di Lorenzo Cariddi)