Secondo la testimonianza di Livio (XXXIII, 27, 3-5), nel 196 a.C. il proconsole Lucio Stertinio fece erigere tre archi (fornices) al suo ritorno dalle campagne
vittoriose nella Spagna Ulteriore: due furono costruiti nel Foro Boario, di fronte ai templi della Fortuna e della Mater Matuta, mentre il terzo venne innalzato
nel Circo Massimo. I tre fornices, finanziati con i proventi del bottino di guerra (de manubiis), erano sormontati da una o più sculture di bronzo dorato (signa aurata). Gli archi di Stertinio sono i più antichi esempi di un tipo monumentale destinato a conoscere un immenso successo nei decenni successivi, soprattutto a
partire dall’età augustea. A differenza però dei due fornices in foro bovario, il singolo fornix di Stertinio in maximo circo ha ricevuto finora scarsa attenzione critica
ed è stato trattato in maniera alquanto sommaria e superficiale. Di particolare interesse risulta essere il problema della posizione dell’arco di Stertinio all’interno
del Circo Massimo, specialmente in rapporto alla dibattuta questione del percorso del corteo trionfale nella Valle Murcia. Procedendo per esclusione, si giunge
alla conclusione che il monumento onorario era verosimilmente ubicato al centro del lato curvo di sud-est del gigantesco edificio per spettacoli. Sembra dunque
lecito ipotizzare che il Fornix Stertinii possa aver preceduto l’arco trionfale dedicato a Tito nell’81 d.C., eretto per celebrare la conquista flavia di Gerusalemme
(70 d.C.) e il successivo trionfo sui Giudei (71 d.C.).