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The codification of five orders is, as well known, a progressive acquisition of Renaissance treatises, that have no direct match to Vitruvius’s De architectura. The aim of this paper is to consider the approach to the question of architectural orders in the first illustrated edition of De architectura, curated by Fra Giocondo da Verona. The effort taken by the Humanist and Scholar from Verona represents a turning point in Vitruvian studies and it deserves attention because it’s a mirror of difficulties in understanding and conveying Vitruvius, and – to the other hand – Giocondo established exempla and models for the next generation.
La definizione in termini normativi del sistema dei cinque ordini dell’architettura antica rappresenta, come noto, una progressiva acquisizione della trattatistica rinascimentale, che non trova corrispondenza diretta nel trattato vitruviano. Il presente contributo si propone di analizzare l’approccio alla questione degli ordini, al centro del dibattito architettonico di XV-XVI secolo, nella prima edizione illustrata del De architettura, il Vitruvius di Fra Giocondo. Il lavoro dell’umanista veronese risulta di particolare interesse perché è spia delle difficoltà nell’affrontare il testo latino e al contempo pone modelli e paradigmi a cui guardare per la generazione futura di esegeti vitruviani
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