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In queste pagine, che riprendono il titolo di un suo ben noto saggio, si è cercato di coglie- re alcune linee interpretative della lunga ricerca di Giorgio Petrocchi intorno alla vita e all’opera di Dante. Ne sono emerse, tra l’altro, l’attenzione alla spiritualità e all’ascetica duecentesche, la riflessione profonda sui nessi tra biografia, autobiografia e trasposizione poetica, un’idea di approccio globale alla figura di Dante che per Petrocchi, pur padrone come pochi del mondo dell’uomo e dello scrittore, finiva per riassumersi nella grandezza del poeta della Commedia. Accompagna il saggio una documentazione, di necessità parziale, della formazione dello studioso e della ricezione della sua opera in vita e in morte.
Giuseppe Izzi, Between history and criticism: dantean itineraries of Giorgio Petroc- chi
These pages, which refer to the title of one of his well-known essays, attempt to grasp some interpretative lines of Giorgio Petrocchi’s long research on Dante’s life and work. What emerges is, among other things, the attention to thirteenth-century spirituality and asceticism, the profound reflection on the connections between biography, autobiography and poetic transposition, an idea of global approach to the figure of Dante who, for Pet- rocchi – although he mastered like few the man’s and the writer’s world – ended up being summarized in the greatness of the poet of the Commedia. The essay is accompanied by a documentation, necessarily partial, of the scholar’s education and of the reception of his work in life and in death.
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- Marco Ariani, «Quid incognitum»: Petrarca vs Dante?
- Maurizio Fiorilla, La figura e le opere di Dante nel progetto intellettuale di Giovanni Boccaccio.
- Ilde Consales, «Come scrisse Dante». La ricezione della lingua dantesca nelle prime grammatiche del volgare.
- Sebastiano Gentile, Dante tra Ficino, Landino e Botticelli.
- Paolo Procaccioli, Quale Dante per Michelangelo?
- Corrado Bologna, «Fugge tra selve spaventose e scure». Ariosto dall’Inferno al Paradiso.
- Emilio Russo, Parlando di cose umane e divine. La funzione Dante nelle opere tassiane.
- Massimiliano Malavasi, Salpare diretti al cielo supremo dei sensi: il dantismo del Marino della Lira.
- Luca Marcozzi, Foscolo e il genio di Dante.
- Giuseppe Crimi, Leopardi e Dante, “vero poeta”.
- Roberta Colombi, I tempi «empi» e il «potente immaginar». Dante poeta, personaggio e narratore, nel Risorgimento di Nievo.
- Annamaria Andreoli, Pirandello e Dante.
- Roberto Rea, Un’idea eliotiana di Dante per il Montale degli Ossi.
- Sonia Gentili, Il realismo dantesco di Pier Paolo Pasolini e Primo Levi.
- Luca Fiorentini, Intrecci danteschi e virgiliani nella poesia di Giorgio Caproni.
- Franco Suitner, «Il poeta Allighieri» di Carlo Emilio Gadda.
- Irene Gualdo, «Nel mezzo di un gracile cammino». Un percorso dantesco nell’opera di Amelia Rosselli.
- Luca Bianchi, Anna Pegoretti, Il Dante di Bruno Nardi tra filosofia, poesia e profetismo.
- Paolo Falzone, Dallo stilnovismo alla Commedia. Poesia e “non poesia” nella critica dantesca di Natalino Sapegno.
- Elisa De Roberto, Dante e «il maggior esponente della linguistica testuale in Italia». Note su Antonino Pagliaro e la Commedia.
- Pietro Trifone, Dante, la variazione linguistica e il «voi» che «a Roma s’offerie».
- Diego Parisi, Petrocchi editore della Commedia.
- Giuseppe Izzi, Fra storia e critica: itinerari danteschi di Giorgio Petrocchi.
- Laura Santone, «Dietro al mio legno che cantando varca»: Jacqueline Risset traduttrice di Dante.