
L’insediamento pre-protostorico di Tornambè (Pietraperzia, Enna) nella valle dell’Imera meridionale
In: Sicilia Archeologica: 113, 2022
DOI: 10.48255/2283-3307.SICA.113.2022.05
Il territorio di Pietraperzia è posto al centro del bacino gessoso-solfi fero che caratterizza il dolce paesaggio collinare della Sicilia centrale, segnato da numerosi corsi d’acqua tributari dell’Imera Meridionale, da sempre principale via di collegamento tra questa parte interna dell’isola e la costa meridionale. Il suo paesaggio archeologico, studiato per la prima volta alla fi ne del secolo scorso da Sebastiano Tusa e Rosario Nicoletti, è caratterizzato dalla presenza di numerosi insediamenti che testimoniano una occupazione umana a partire dalle più antiche fasi preistoriche, all’età greca e romana fi no a quella medievale. Tra i tanti siti individuati in quella ricerca, spicca l’insediamento di Tornambè, situato a Sud-Ovest del moderno centro abitato di Pietraperzia sulla sommità di una cresta rocciosa facente parte della dorsale collinare che delimita ad Est l’ampia valle dell’Imera Meridionale. Il sito è stato oggetto nel 2007 di due progetti di valorizzazione realizzati dal Comune di Pietraperzia in collaborazione con la Soprintendenza BB.CC.AA. di Enna nell’ambito del POR Sicilia 2000-2006. Nel corso di tali progetti sono state realizzate una serie di indagini archeologiche, in particolare una campagna di ricognizione di superfi cie (2006) e una prima campagna di scavi (2007), continuate quindi dal 2008 al 2013. Tali attività hanno permesso una puntuale comprensione delle diverse vicende riguardanti l’occupazione umana di lunga durata di questo importante insediamento, databile in un arco cronologico compreso tra il IV millennio a.C. e l’età greca arcaica. In tale ottica assumono una particolare rilevanza le diverse evidenze archeologiche messe in luce dall’indagine condotta nell’area del villaggio del Rame Finale (2600-2300 a.C.) che occupa la parte centrale dell’insediamento, costituite da diverse unità abitative, le relative necropoli e una ricca cultura materiale che indica uno stretto collegamento di questo insediamento, nonostante la sua posizione interna, con il più ampio bacino del Mediterraneo. In questa sede si presentano per la prima volta in forma unitaria i risultati preliminari di tali indagini inseriti nel contesto della tarda preistoria della Sicilia centrale.
The territory of Pietraperzia is located in the centre of the chalky-sulphurous basin characterising central Sicily’s hilly landscape. It is marked by numerous tributaries of the Imera Meridionale, which has always been the main link between this internal part of the island and the southern coast. Its archaeological landscape, investigated for the first time at the end of last century by Sebastiano Tusa and Rosario Nicoletti, is characterised by numerous settlements that record human occupation from the most ancient prehistoric phases to the Greek and Roman age up to the medieval one. Among the many sites identifi ed in that research, the settlement of Tornambè stands out. It is located southwest of the modern town of Pietraperzia on the top of a rocky outcrop that is part of the hilly ridge that delimits the broad valley of the Southern Imera to the east. The site was the subject in 2007 of two projects carried out by the Municipality of Pietraperzia in collaboration with the Soprintendenza of Enna included in the POR Sicilia 2000-2006 program. As part of these projects, archaeological investigations were carried out, particularly a survey campaign (2006) and a fi rst excavation campaign (2007), followed by other campaigns between 2008 and 2013. Th e research allowed a precise understanding of the long-term human occupation of this substantial settlement, ranging between the fourth millennium BC and the Greek archaic age. From this point of view, the archaeological evidence brought to light by the investigation carried out in the Late Copper Age village (2600-2300 BC), which occupies the central part of the settlement, takes particular importance. Th ese consist of several domestic units, the related necropoleis and rich material culture that indicates a close connection of this settlement, despite its internal position, with the wider Mediterranean basin. Here the preliminary results of these investigations are presented for the fi rst time in a unitary form, inserted in the context of the late prehistory of central Sicily.